Viaggi

Scialpinismo in Libano

Quest’anno niente “grande Nord”. La settimana bianca la programmiamo a sud. Destinazione Libano. Era da tempo che desideravamo visitare il paese dei cedri ma, prima la guerra civile, poi le varie turbolenze che ne sono seguite e la reputazione negativa che il piccolo paese mediorientale ha, non ci invogliavano a partire. Ora che nessuno ne parla la situazione è tranquilla, e rientrati dopo una stupenda settimana, possiamo affermare che il Libano è una destinazione da consigliare nonostante le perplessità che avevamo anche noi prima della partenza..

Nonostante la buona tradizione sciistica del Libano (le prime seggiovie sono state costruite negli anni 50 e Faraya – Mzaar è un’ottima e frequentata stazione sciistica una quindicina di impianti di risalita a un’ora di macchina da Beirut) e i monti che si prestano ottimamente allo scialpinismo, pochissimi sono gli sci alpinisti italiani che hanno effettuato gite in zona: Giorgio Daidola e compagni hanno effettuato la traversata della catena del Libano nel 95, un gruppo del CAI Torino nel 2000 e Franco Gionco nel suo peregrinare sulle nevi del Mediterraneo.

Ora in internet si trova di tutto e di più e non è un problema organizzarsi la vacanza da soli come abbiamo fatto noi.

Itinerari

Domenica 26 febbraio
Volo Trieste – Roma – Beirut. Ritirato l’auto a noleggio e in 2 ore raggiunto Bcharrè ultima cittadina prima di Les Cedars

Lunedì 27 febbraio
Qornet es Saouda 3090m
E’ la cima più alta del paese. Siamo saliti lungo la pista di una seggiovia che porta ad una sella a 2850, poi iniziato ad attraversare un lunghissimo pianoro con a destra e sinistra numerose cimette secondarie. Senza individuare la cima principale (presumibilmente senza neve perché spazzata dal vento) ci siamo fermati su un’anticima. Ritornati alla sella saliti su una cima sulla destra per poi scendere un pendio spettacolare che ci ha riportato alla partenza degli impianti.
1100m di dislivello e notevole sviluppo

Martedi 28 febbraio
Cima sopra i cedri 2850m
Bella e semplice gita sopra il boschetto dei cedri secolari. Siamo partiti dall’ultimo albergo prima del bosco e dopo averlo attraversato siamo saliti direttamente, su terreni ampi ed aperti verso la sovrastante cima. In alto per evitare il vento siamo saliti nella conca a sinistra. Gli ultimi metri a piedi sempre per via del vento che aveva pelato la cima
1000m di dislivello

Mercoledì 29.
Sveglia con il maltempo. Nevica fitto. Discesa anzitempo. Visita a Biblos con la pioggia e rientro o a Beirut.

Giovedì1 marzo
Visita organizzata con il Tour Operator Nahkal al sud. Tiro e Sidone


Venerdì 2 marzo
Ancora maltempo. Impossibile ritornare sui monti, impossibile raggiungere la valle della Bekaa. Visita di Beirut
Sabato3 marzo. Tentativo sui monti sopra Beirut. Impossibile raggiungere Faraya – Mzaar causa fitta nevicata. Aspettiamo invano un miglioramento. Visita alla grotta di Jejta.

Domenica 4 marzo
In mattinata visita al palazzo di Beiteddine sui monti della Chouf e poi direttamente in aeroporto e nel pomeriggio volo di rientro

Relazione

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Informazioni

Fondamentale per la condizione della neve, il meteo e le numerose web-cam è il sito http://www.skileb.com/ski-lebanon/sci-in-libano/

Il paese è facile e comodo da raggiungere con volo quotidiano dell’Alitalia: Trieste – Roma – Beirut.

Sul posto per muoversi autonomamente abbiamo noleggiato un’auto alla Europcar – Lenart all’ aeroporto di Beirut e ci siamo diretti a nord nella zona di Les Cedars..

Pernottato 3 notti a Bcharrè alla Bauhaus di Toni http://www.bauhauslb.com/
Le strade sono in buono stato e i ceck point militari sono una pura formalità (nessuno in nessun posto ci ha mai fermato nè chiesto i documenti). L’unico grande problema è il traffico congestionato di Beirut e dintorni. Beirut è una capitale interamente ricostruita (solo pochi edifici portano i tremendi segni della guerra civile). Non esistono sistemazioni economiche e noi abbiamo pernottato 4 notti all’Hotel LeCommodore http://www.lecommodorehotel.com/ nel quartiere Hamra. Causa il maltempo (al contrario dei monti di casa nostra) sui monti del Libano quest’anno c’erano metri di neve al punto che era chiusa l’autostrada Beirut – Damasco e irraggiungibile la valle della Bekaa, l’attività sci alpinistica è stata limitata ed abbiamo approfittato per effettuare visite ai più interessanti siti storici..

Un giorno con il tour operator locale Nahkal http://www.nakhal.com abbiamo visitato Sidone e Tiro nel sud, nella zona verso il confine con Israele presidiata dai militari della missione Unifil, zona di campi profughi palestinesi e roccaforte di Hezbollah, senza problema alcuno. Spettacolare l’ippodromo romano di Tiro, il castello dei crociati e il souk con il museo del sapone di Sidone..

Nel nord del paese merita la visita Byblos una delle città più antiche del mondo, dove si producevano i primi papiri e da cui deriva la parola biblioteca, e che negli anni 60 era uno posto molto frequentato e alla moda. Nelle vicinanze di Beirut interessante la grotta turistica di Jejta (sulla strada che sale a Faraya – Mzaar, e sui monti dello Chouf da non perdere la visita al palazzo di Beitteddine. .

Esiste una guida in internet sullo scialpinismo in Libano. http://www.camptocamp.org/articles/128981/fr/dossier-complet-sur-le-ski-de-rando-au-liban-partie1-3.

La zona consigliata per lo sci è la spettacolare conca di Les Cedars dove oltre agli impianti di risalita che, fortunatamente per noi, abbiamo trovato chiusi, ci sono diverse possibilità di gite. Durante il week-end la stazione sciistica, come la più grande Faraya-Mzaar, è molto frequentata con gente che si diverte sulla neve con ogni mezzo comprese fastidiose e spericolate motoslitte.

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